Anno B – 2a domenica del Tempo Ordinario


Enzo Bianchi
ASCOLTATE IL FIGLIO AMATO!
Il vangelo festivo (Anno B)
Edizioni San Paolo, 2008

Anno B - 2a domenica del Tempo ordinario

• 1 Samuele 3,3-10.19 • 1 Corinzi 6,13-15.17-20 • Giovanni 1,35-42

MAESTRO DOVE ABITI?

Il brano odierno, tratto dal quarto vangelo, è una rilettura della vocazione dei primi discepoli da parte di Gesù; Marco - come leggeremo domenica prossima -, racconta questo evento in altro modo, ma la liturgia ci rimanda oggi alla pagina di Giovanni. Qui i primi discepoli non seguono Gesù in risposta a un suo invito: «Seguitemi!» (Mc 1,17), ma decidono la loro sequela grazie a una precisa indicazione del loro maestro, Giovanni il Battezzatore. Egli aveva una comunità di discepoli, tra cui vi era lo stesso Gesù; ora, per rivelazione di Dio, Giovanni aveva compreso che Gesù, pur venendo dietro a lui, gli era passato avanti e avrebbe battezzato in Spirito santo (cfr. Gv 1,30.34): a questo Gesù, Messia, Profeta, Figlio di Dio, egli doveva rendere testimonianza.

Un giorno, dopo che Gesù è stato battezzato e che Giovanni ha visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba su di lui (cfr. Gv 1,32), mentre si trova insieme a due suoi discepoli Giovanni posa lo sguardo su Gesù che passa e dice: «Ecco l'Agnello di Dio!». Egli indica Gesù quale «Agnello di Dio», o anche «Servo di Dio», colui che è capace di prendere su di sé i peccati degli uomini e di portarli, al fine di rimetterli e perdonarli. All'udire queste parole, i due discepoli accolgono la testimonianza del loro maestro e si mettono immediatamente a seguire Gesù...

Subito però Gesù si volta verso di loro e li interroga: «Che cosa cercate?». Sono queste le prime parole di Gesù nel quarto vangelo, parole rivolte a ogni lettore del vangelo, dunque anche a noi: che cosa cerchiamo mettendoci dietro a Gesù? Si tratta di una domanda essenziale, che ogni cristiano deve sentire rivolta a sé come istanza critica che passa al vaglio la propria sequela di Cristo. È una domanda che vuole svelare le radici profonde di ogni vocazione: qual è la ricerca che abita il cuore del credente? Nessun progetto o itinerario predeterminato deve animare il discepolo, ma solo l'amore e l'adesione perseverante a Gesù, cioè la disponibilità a «seguire l'Agnello dovunque va» (cfr. Ap 14,4), fino alla croce, dove Gesù morirà come Agnello pasquale a cui non viene spezzato alcun osso (cfr. Gv 19,31-37; Es 12,46). È questo il cammino intrapreso da coloro che ascoltano le parole del Battezzatore, parole che sono un invito a una vita non da militanti, da soldati dietro a Gesù, ma da discepoli nell'amore.

Alla domanda di Gesù i due discepoli di Giovanni rispondono con un'altra domanda: «Rabbi, maestro, dove abiti?» o, meglio, «dove dimori?». Anche questa è una domanda straordinaria ed essenziale: dove Gesù dimora? Dove va cercato? La risposta giungerà solo alla fine del vangelo, quando nell'alba di Pasqua Gesù chiederà a Maria Maddalena: «Chi cerchi?» (Gv 20,15), invitandola poi a cercarlo presso il Padre, dove Gesù risorto dimora per sempre quale Figlio (cfr. Gv 20,17). Ma per ora Gesù risponde ai due che lo interrogano: «Venite e vedrete». Occorre porsi con risolutezza, senza indugio, alla sequela di Gesù, perché dove lui è, là sarà anche il suo discepolo e servo (cfr. Gv 12,26): il «dove» di Cristo deve diventare il «dove» del discepolo!

I due discepoli del Battezzatore sono ormai divenuti discepoli di Gesù, e uno di loro, Andrea, annuncia la sua nuova sequela al fratello Simone, con parole che costituiscono una vera e propria confessione di fede: «Abbiamo trovato il Messia, il Cristo!». Egli poi conduce il fratello a Gesù che, fissandolo con lo sguardo di elezione, gli impone il nome che esprime la sua vocazione: «Ti chiamerai Kefa', Pietro», roccia di saldezza. Ormai la presenza di Gesù è chiamata alla sequela, e così Filippo ascolta la sua parola: «Seguimi!», e Natanaele si sente conosciuto e scrutato da Gesù prima ancora di incontrarlo (cfr. Gv 1,43-51).

È un'avventura che continua fino a oggi: passando attraverso l'indicazione di altri, oppure entrando in relazione con chi cerca Dio, o anche incontrando Gesù attraverso il Vangelo sua Parola, uomini e donne sentono ancora oggi l'invito a seguire Gesù. È una storia non ancora finita...

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