Chiesa,diaconi e mondo digitale



Il diaconato in Italia n° 173
(marzo/aprile 2012)

SERVIZIO


Chiesa,diaconi e mondo digitale
di Vincenzo Testa


Il diacono è anche ministro della Parola e quindi annunciatore del Vangelo. Si tratta di comunicare la buona notizia utilizzando tutti gli strumenti che questo nostro tempo offre e mette a disposizione perché la parole di Gesù possano veramente giungere a tutti. Quando parliamo di strumenti ci si riferisce a quelli che la tecnica e l'intelligenza dell'uomo sono riusciti a mettere a disposizione per favorire l'incontro, il dialogo, la conoscenza, il confronto e lo scambio di idee, opinioni e informazioni. È importante sottolineare che tutti gli strumenti costruiti dall'uomo sono in sé buoni se le finalità per le quali vengono utilizzati sono positivi. Ci si riferisce ai moderni sistemi di video comunicazione e, in particolare, ad internet che offre un'ampia gamma di opportunità per entrare in contatto con tante persone che, in altro modo, non si riesce più ad incontrare.
L'immagine del parroco che sul sagrato della Chiesa si ritrovava con la sua comunità si scontra e si incontra con queste nuove opportunità. Il mondo di internet permette di accedere ai social network e partecipare ordinariamente al dialogo quotidiano con tante persone che nemmeno si conoscono ma con le quali si possono coltivare interessi comuni e con le quali, in ogni caso, si può cercare di intrattenere un dialogo o che costituiscono la platea verso la quale trasmettere informazioni e, magari, offrire servizi.
I diaconi, non sono estranei a questo mondo. Anche la Comunità del Diaconato in Italia ha un suo sito internet (www.comunitadiaconato.it) che è alimentato con info che provengono da tanti diaconi in Italia e che offre un certo servizio di informazione. Per certi versi la sensibilità non è ancora molto sviluppata mentre è il caso di avvicinarsi a questo mondo digitale che è la nuova piazza sulla quale ci si può incontrare, dialogare, confrontarsi e utilizzando la quale si possono lanciare messaggi al fine di approcciare contatti da sviluppare, poi negli spazi ordinari di vita.
Su internet è facile trovare anche siti personali o blog curati da diaconi. Un esempio è il blog di Luigi Vidoni (HYPERLINK "http://esseresemprefamiglia.blogspot.it/") che viene costantemente aggiornato e che svolge un significativo servizio di commento e riflessione sulla Parola di Dio. Inoltre molte diocesi hanno un sito dedicato ai diaconi o, all'interno del sito diocesano c'è una specifica sezione dedicata al diaconato. Tanti, inoltre, sono i diaconi che frequentano Facebook e Twitter e intrecciano relazioni e contatti cercando di veicolare la buona notizia. Su internet sono nati servizi di vario genere, pensiamo alla liturgia delle Ore che è approdata anche sui telefonini; alla lectio divina e addirittura ci sono siti che offrono la direzione spirituale via web. Insomma, attraverso la rete internet si può accedere veramente ad un mondo parallelo, dove trovare tutto e il contrario di tutto. C'è, come è evidente, tanta spazzatura ma resta chiaro che non si può ignorare il fenomeno. Lo stesso papa Benedetto XVI e prima di lui il Beato Giovanni Paolo II hanno manifestato interesse per questa realtà incoraggiando i fedeli ad avere un ruolo attivo nel campo della comunicazione, ponendo il Vangelo come centro del messaggio da diffondere e far conoscere nella realtà tutta nuova del "villaggio globale"
Ci accorgiamo però che anche in questo mondo digitale viviamo una frammentazione senza precedenti. Nonostante i tanti, diversi e multiformi sistemi di comunicazione che non si possono e non si debbono ignorare, sembra che la solitudine sia una delle più diffuse realtà del nostro tempo. Una contraddizione che fa riflettere; una realtà che invita, quindi, a pensare che in questo campo della comunicazione c'è tanto, ma proprio tanto da fare.
I diaconi, si diceva all'inizio, quali ministri della Parola, non possono ignorare queste complessità e, di fatto, sono in tanti quelli che entrano nel mondo di internet per farne una occasione di conoscenza, di divulgazione di informazioni, di incontro e di confronto. Molti gruppi su Facebook sono animati da diaconi e ci sono anche gruppi che riuniscono diaconi per scambiare opinioni e nei quali si comunicano esperienze o iniziative.
Segnaliamo, per esempio un blog dedicato ai diaconi permanenti che è stato recensito anche da Avvenire e da varie testate (HYPERLINK "http://www.diaconi. blogspot.com/") che svolge un servizio per i diaconi. Viviamo, perciò, un tempo per davvero nuovo. La comunicazione è, tra le altre realtà, oggetto di un cambiamento epoca le. Il papa, due anni fa, dichiarò, infatti, che internet è un «vero dono per l'umanità» e deve essere accessibile a tutti. L'occasione propizia per questa dichiarazione di Benedetto XVI è stata la 43esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Le tecnologie digitali sono così diventate una questione molto cara alla Chiesa che si batte per il suo corretto utilizzo.
Altra questione rilevante è quella dell'accesso che deve essere assicurato a tutti, e specialmente ai più poveri e agli emarginati. Il papa, infatti dichiarò che «è gratificante vedere l'emergere di nuove reti digitali che cercano di promuovere la solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la vita e il bene della creazione. Queste reti possono facilitare forme di cooperazione tra popoli di diversi contesti geografici e culturali».
Ma il papa avverte anche dei rischi che ci sono e che riguardano forme di comunicazione che promuovono «odio e intolleranza», che sfruttano «i deboli e gli indifesi» o di natura pornografica. «Coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media - scrive Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali - non possono non sentirsi impegnati al rispetto della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l'essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l'odio e l'intolleranza, svilisce la bellezza e l'intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi».
Benedetto XVI ha avvertito e messo in guardia anche sul rischio di banalizzare le relazioni e soprattutto il valore e il senso dell'amicizia utilizzando le reti sociali digitali come Facebook o MySpace. «Il concetto di amicizia ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni - scrive Benedetto XVI-. Tale concetto è una delle più nobili conquiste della cultura umana. Per questo motivo occorre essere attenti a non banalizzare il concetto e l'esperienza dell'amicizia. Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare online le amicizie si realizzasse a spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incontrano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo libero. Quando, infatti, il desiderio di connessione virtuale diventa ossessivo, la conseguenza è che la persona si isola, interrompendo la reale interazione sociale».
In conclusione ai giovani cattolici il papa affida il compito di evangelizzare il «continente digitale», diffondendo la Buona Novella tra i loro coetanei, alla pari degli apostoli tra i popoli pagani del mondo greco-romano: «Sentitevi impegnati a introdurre nella cultura di questo nuovo ambiente comunicativo e informativo i valori su cui poggia la vostra vita». Il papa ha anche favorito la nascita di un canale dello Stato del Vaticano dedicato su YouTube, http://it.youtube.com/vaticanit, che offre una copertura informativa delle principali attività di Benedetto XVI e degli avvenimenti vaticani più rilevanti. Tutto questo ci fa comprendere che il mondo della comunicazione digitale non ci è estraneo e che i diaconi possono svolgere al riguardo un grande servizio all'annuncio del Vangelo proprio attraverso questi strumenti che vanno utilizzati per il bene.




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