Gaudium et spes – Parte I





Costituzione Pastorale "Gaudium et spes"
sulla Chiesa nel mondo contemporaneo
7 dicembre 1965


Commento mediante il Catechismo della Chiesa Cattolica



PARTE I

LA CHIESA E LA VOCAZIONE DELL'UOMO

Rispondere agli impulsi dello Spirito (n. 11)
     [11a] Il popolo di Dio condotto dallo Spirito discerne i disegni di Dio
     [11b] Esprimere un giudizio sui valori oggi più stimati
     [11c] Quali orientamenti per edificare la società attuale?


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Parte I

 

La Chiesa e la vocazione dell'uomo

 

 

n. 11 - Rispondere agli impulsi dello Spirito

 


Il popolo di Dio condotto dallo Spirito discerne i disegni di Dio


[GS 11a] Il popolo di Dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore che riempie l'universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio. La fede infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell'uomo, orientando così lo spirito verso soluzioni pienamente umane.
(CCC 798) Lo Spirito Santo è "il principio di ogni azione vitale e veramente salvifica in ciascuna delle diverse membra del Corpo" [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis: DS 3808]. Egli opera in molti modi l'edificazione dell'intero Corpo nella carità [Ef 4,16]: mediante la Parola di Dio "che ha il potere di edificare" (At 20,32); mediante il Battesimo con il quale forma il Corpo di Cristo [1Cor 12,13]; mediante i sacramenti che fanno crescere e guariscono le membra di Cristo; mediante la grazia degli Apostoli che, fra i vari doni, viene al primo posto [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]; mediante le virtù che fanno agire secondo il bene, e infine mediante le molteplici grazie speciali (chiamate "carismi"), con le quali rende i fedeli "adatti e pronti ad assumersi varie opere o uffici, utili al rinnovamento della Chiesa e allo sviluppo della sua costruzione" [Lumen gentium, 12; Apostolicam actuositatem, 3]. (CCC 799) Straordinari o semplici e umili, i carismi sono grazie dello Spirito Santo che, direttamente o indirettamente, hanno un'utilità ecclesiale, ordinati come sono all'edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e alle necessità del mondo.


Esprimere un giudizio sui valori oggi più stimati

[GS 11b] In questa luce, il Concilio si propone innanzitutto di esprimere un giudizio su quei valori che oggi sono più stimati e di ricondurli alla loro divina sorgente. Questi valori infatti, in quanto procedono dall'ingegno umano che all'uomo è stato dato da Dio, sono in sé ottimi ma per effetto della corruzione del cuore umano non raramente vengono distorti dall'ordine richiesto, per cui hanno bisogno di essere purificati.
(CCC 800) I carismi devono essere accolti con riconoscenza non soltanto da chi li riceve, ma anche da tutti i membri della Chiesa. Infatti sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la vitalità apostolica e per la santità di tutto il Corpo di Cristo, purché si tratti di doni che provengono veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito, cioè secondo la carità, vera misura dei carismi [1Cor 13]. (CCC 801) È in questo senso che si dimostra sempre necessario il discernimento dei carismi. Nessun carisma dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa, "ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12], affinché tutti i carismi, nella loro diversità e complementarità, cooperino all'"utilità comune" (1Cor 12,7) [Lumen gentium, 30; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 24].


Quali orientamenti per edificare la società attuale?

[GS 11c] Che pensa la Chiesa dell'uomo? Quali orientamenti sembra debbano essere proposti per la edificazione della società attuale? Qual è il significato ultimo della attività umana nell'universo? Queste domande reclamano una riposta. In seguito, risulterà ancora più chiaramente che il popolo di Dio e l'umanità, entro la quale esso è inserito, si rendono reciproco servizio, così che la missione della Chiesa si mostra di natura religiosa e per ciò stesso profondamente umana.
(CCC 378) Il segno della familiarità dell'uomo con Dio è il fatto che Dio lo colloca nel giardino [Gen 2,8], dove egli vive "per coltivarlo e custodirlo" (Gen 2,15): il lavoro non è una fatica penosa [Gen 3,17-19], ma la collaborazione dell'uomo e della donna con Dio nel portare a perfezione la creazione visibile. (CCC 901) "I laici, essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti perché lo Spirito produca in essi frutti sempre più copiosi. Tutte infatti le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita se sono sopportate con pazienza, diventano "sacrifici spirituali graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo" (1Pt 2,5); e queste cose nella celebrazione dell'Eucaristia sono piissimamente offerte al Padre insieme all'oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, operando santamente dappertutto come adoratori, consacrano a Dio il mondo stesso" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 34; 10].



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