Gaudium et spes - Parte II - Proemio





Costituzione Pastorale "Gaudium et spes"
sulla Chiesa nel mondo contemporaneo
7 dicembre 1965


Commento mediante il Catechismo della Chiesa Cattolica


PARTE II
ALCUNI PROBLEMI PIÙ URGENTI

Proemio:
Problemi contemporanei alla luce del Vangelo (n. 46)
     [46a] Problemi contemporanei: Vangelo ed esperienza umana
     [46b] Matrimonio, famiglia, cultura, economia, politica, pace
     [46c] Principi e luce di Cristo guidano alla soluzione dei problemi




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Proemio

Alcuni problemi più urgenti



n. 46 - Problemi contemporanei alla luce del Vangelo


Problemi contemporanei: Vangelo ed esperienza umana

[GS 46a] Dopo aver esposto di quale dignità è insignita la persona dell'uomo e quale compito, individuale e sociale, egli è chiamato ad adempiere sulla terra, il Concilio, alla luce del Vangelo e dell'esperienza umana, attira ora l'attenzione di tutti su alcuni problemi contemporanei particolarmente urgenti, che toccano in modo specialissimo il genere umano.
(CCC 852) Le vie della missione. "Lo Spirito Santo è il protagonista di tutta la missione ecclesiale" [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 21]. È lui che conduce la Chiesa sulle vie della missione. Essa continua e sviluppa nel corso della storia la missione del Cristo stesso, inviato a portare la Buona Novella ai poveri; "sotto l'influsso dello Spirito di Cristo, la Chiesa deve procedere per la stessa strada seguita da Cristo, la strada cioè della povertà, dell'obbedienza, del servizio e del sacrificio di se stesso, fino alla morte, da cui uscì vincitore con la sua risurrezione" [Conc. Vat. II, Ad gentes, 5]. È così che "il sangue dei martiri è seme di cristiani" [Tertulliano, Apologeticum, 50, 13: PL 1, 603]. (CCC 853) Ma anche in questo nostro tempo sa bene la Chiesa "quanto distanti siano tra loro il messaggio ch'essa reca e l'umana debolezza di coloro cui è affidato il Vangelo" [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 43]. Solo applicandosi incessantemente "alla penitenza e al rinnovamento" [Id., Lumen gentium, 8; 15] e "camminando per l'angusta via della croce", [Id., Ad gentes, 1] il popolo di Dio può estendere il regno di Cristo [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 12-20]. Infatti, "come Cristo ha compiuto la sua opera di Redenzione attraverso la povertà e le persecuzioni, così pure la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza" [Lumen gentium, 8].


Matrimonio, famiglia, cultura,economia, politica, pace

[GS 46b] Tra le numerose questioni che oggi destano l'interesse generale, queste meritano particolare menzione: il matrimonio e la famiglia, la cultura umana, la vita economico-sociale, la vita politica, la solidarietà tra le nazioni e la pace.
(CCC 2052) "Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". Al giovane che gli rivolge questa domanda, Gesù risponde innanzitutto richiamando la necessità di riconoscere Dio come "il solo Buono", come il Bene per eccellenza e come la sorgente di ogni bene. Poi Gesù gli dice: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l'amore del prossimo: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre". Infine Gesù riassume questi comandamenti in una formulazione positiva: "Ama il prossimo tuo come te stesso" ( Mt 19,16-19). (CCC 2053) A questa prima risposta, se ne aggiunge subito una seconda: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi" (Mt 19,21). Essa non annulla la prima. La sequela di Gesù implica l'osservanza dei comandamenti. La Legge non è abolita [Mt 5,17], ma l'uomo è invitato a ritrovarla nella Persona del suo Maestro, che ne è il compimento perfetto. Nei tre Vangeli sinottici, l'appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell'obbedienza del discepolo e nell'osservanza dei comandamenti, è accostato all'esortazione alla povertà e alla castità [Mt 19,6-12; 19,21; 19,23-29]. I consigli evangelici sono indissociabili dai comandamenti.


Principi e luce di Cristo guidano alla soluzione dei problemi

[GS 46c] Sopra ciascuna di esse risplendano i principi e la luce che provengono da Cristo; così i cristiani avranno una guida e tutti gli uomini potranno essere illuminati nella ricerca delle soluzioni di problemi tanto numerosi e complessi.
(CCC 2054) Gesù ha ripreso i dieci comandamenti, ma ha manifestato la forza dello Spirito all'opera nella loro lettera. Egli ha predicato la "giustizia" che supera "quella degli scribi e dei farisei" (Mt 5,20) come pure quella dei pagani (Mt 5,46-47). Ha messo in luce tutte le esigenze dei comandamenti. "Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere […]. Ma io vi dico: chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio" (Mt 5,21-22). (CCC 2055) Quando gli si pone la domanda: "Qual è il più grande comandamento della Legge?" (Mt 22,36), Gesù risponde: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22,37-40; cf. Dt 6,5; Lv 19,18). Il Decalogo deve essere interpretato alla luce di questo duplice ed unico comandamento della carità, pienezza della Legge: "Il precetto: non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della Legge è l'amore" (Rm 13,9-10).



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