Giacomo Alberione

torna all'indice


da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Giacomo Alberione

I "tesori" della parrocchia
Giovani e anziani

_______________





I "tesori" della parrocchia

Ogni parrocchia ha i suoi tesori. I veri tesori sono i poveri, i tribolati, i sofferenti, gli ammalati, e tutte quelle anime nelle quali lo Spirito Santo ha diffuso più copiosi i suoi doni, così che esse vivono una vita di sofferenze e di preghiera. (...)
Ogni pastore buono deve sapere valorizzare e sfruttare pastoralmente questi "tesori" per il suo ministero, per la salvezza delle anime che gli sono affidate.
Vogliamo in particolare accennare agli ammalati. Ogni parrocchia ha i suoi malati. Malati cronici che si consumano lentamente come le candele, e che attendono, crocifissi nei loro letti, l'ultima ora della loro vita; malati stagionali, malati occasionali, ecc.
Il sacerdote, sull'esempio di Gesù Cristo Maestro, che ha prediletto i poveri e gli ammalati, deve riservare le sue preferenze a questi suoi figli: «Fui infermo e mi visitaste».

Don Alberione ai sacerdoti, Vita pastorale (Supplemento) 1996, p. 101
Come il Padre…, vol. II, Servi per amore

torna su



Giovani e anziani

Ho visto parroci e cooperatori-vicecurati diversissimi di carattere, di formazione, di età... ma di buono spirito: poco a poco per la buona volontà giunsero ad intimità, a completarsi nel lavoro pastorale, ad amore e concordia edificanti nella popolazione. Fino a qui: meditazione in comune; confessarsi vicendevolmente; divisione equa dei proventi del ministero; il giovane fatto esperto dall'anziano, l'anziano sostenitore delle iniziative del giovane. (...)
Il sacerdote anziano: illumina, istruisce, mostra confidenza, gli presenta un ambiente santo; accoglie e tratta il sacerdote come cooperatore; lo assiste amorevolmente e lo corregge dignitosamente; gli mostra fiducia e ha l'ambizione di formare un futuro parroco o forse anche il suo successore; svolge in lui tutte le buone doti; soprattutto lo ama e ne cerca il vero bene.
Il sacerdote giovane: è umile, sottomesso, parla in bene; si offre alle opere, si lascia guidare, diffonde e difende la persona e l'opera pastorale; compie il bene che è possibile e si prepara alle opere e a un ministero futuro più largo.

Don Alberione ai sacerdoti, Vita pastorale (Supplemento) 1996, p. 104
Come il Padre…, vol. II, Fratelli tra i fratelli


----------
torna su
torna all'indice
home