Conferenza di Aparecida (2007)


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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Conferenza di Aparecida (2007)


Una nuova società
I valori dei poveri
Presbiteri e sfide dell'oggi
Una Chiesa che attrae
Unità è complementarità


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Una nuova società

Un'autentica proposta di incontro con Gesù Cristo deve fondarsi sul solido fondamento della Trinità-Amore. (...)
L'impulso missionario è il necessario frutto della vita che la Trinità comunica ai discepoli. (...)
Riconosciamo che esiste una profonda vocazione all'unità nel "cuore" di ogni essere umano, perché tutti hanno la stessa origine e lo stesso Padre, e perché tutti portano in sé l'immagine e la somiglianza con lo stesso Dio, nella sua comunione trinitaria. (...)
Un'autentica evangelizzazione implica la piena assunzione della radicalità dell'amore cristiano (...). Nel Dio Trinità la diversità delle persone non genera violenza e conflitto, ma è la fonte stessa dell'amore e della vita. (...) Evangelizzare a partire dall'amore che è donazione piena, come soluzione del conflitto, deve essere il cardine culturale "radicale" di una nuova società.

Documento conclusivo nn. 240, 347, 523, 543
Come il Padre…, vol. I, Uomini di Dio per il tempo d'oggi

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I valori dei poveri

La Chiesa è chiamata a essere "avvocata della giustizia e dei poveri" dinanzi alle "intollerabili disuguaglianze sociali ed economiche", che "gridano al cielo". (...)
[Opzione preferenziale per i poveri] significa che deve pervadere tutte le nostre strutture e priorità pastorali. La Chiesa è chiamata a essere sacramento di amore, di solidarietà e di giustizia (…).
È necessaria una disposizione permanente, che si manifesti in scelte e gesti concreti, evitando ogni atteggiamento paternalista. Ci viene chiesto di dedicare tempo ai poveri, di dare loro un'attenzione amorevole, di ascoltarli con interesse, di sceglierli come compagni (...), cercando insieme come trasformare la loro situazione. (...)
Solo la vicinanza che ci rende amici ci permette di apprezzare profondamente i valori dei poveri di oggi, i loro legittimi aneliti e il loro specifico modo di vivere la fede. (...) I poveri diventano soggetti dell'evangelizzazione e della promozione umana integrale.

Documento conclusivo, nn.395-398
Come il Padre…, vol. II, Servi per amore

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Presbiteri e sfide dell'oggi

L'identità teologica del ministero presbiterale. Il Concilio Vaticano II insegna che il sacerdozio ministeriale è ordinato al servizio del sacerdozio comune dei fedeli e che ognuno, sebbene in modo qualitativamente distinto, partecipa dell'unico sacerdozio di Cristo. (...)

Il contesto della cultura attuale. Il presbitero è chiamato a conoscerla per poter seminare in essa i semi del Vangelo, affinché il messaggio di Gesù arrivi a costituire un'interlocuzione valida, comprensibile, portatrice di speranza e significativa. (...)

Gli aspetti esistenziali e affettivi, il celibato. [Essi sono] Una vita spirituale intensa, fondata nella carità pastorale, che si alimenta nell'esperienza personale con Dio e nella comunione coi fratelli; così pure la coltivazione di relazioni fraterne con il vescovo, con gli altri presbiteri della diocesi e con i laici. (...) Il celibato richiede di assumere con maturità la propria affettività e sessualità, vivendole con serenità e gioia entro un percorso comunitario.

Documento conclusivo nn. 192-196
Come il Padre…, vol. III, Testimoni di Gesù vivo

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Una Chiesa che attrae

La Chiesa, come "comunità d'amore", è chiamata a rispecchiare la gloria dell'amore di Dio, che è comunione, per attrarre le persone e i popoli a Cristo (...).
La Chiesa non cresce per proselitismo ma «per "attrazione": come Cristo "attira tutti a sé" con la forza del suo amore».
La Chiesa "attrae" quando vive in comunione, poiché i discepoli di Gesù saranno riconosciuti se si amano gli uni gli altri come egli li ha amati (cf Rm 12,4-13; Gv 13,34).

Documento conclusivo n.159
Come il Padre…, vol. III, Testimoni di Gesù vivo

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Unità è complementarità

La diversità dei carismi, dei ministeri e dei servizi apre l'orizzonte all'esercizio quotidiano della comunione, attraverso la quale i doni dello Spirito sono posti a disposizione degli altri perché circoli la carità (cf. 1Cor 12, 4-12).
Ogni battezzato, in effetti, è portatore di doni che deve sviluppare in unità e complementarità con i doni degli altri, con la finalità di formare l'unico corpo di Cristo, donato per la vita del mondo.
Il riconoscimento pratico dell'unità organica e la diversità delle funzioni assicurerà una maggiore vitalità missionaria e sarà segno e strumento di riconciliazione e di pace per i nostri popoli.
Ogni comunità è chiamata a scoprire e integrare i talenti nascosti e silenziosi che lo Spirito dona ai suoi fedeli.

Documento conclusivo n. 162
Come il Padre…, vol. IV, Missione senza confini


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