Josef Kentenich

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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Josef Kentenich


Tra Dio e l'umanità
Memoria della nostra storia
Nella corrente della missione
Far casa agli altri
Il ministero di Maria


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Tra Dio e l'umanità

Il sacerdote si trova tra Dio e l'umanità. Cosa dovrà dunque fare? Dovrà portare alle persone proprio la misericordia di Dio, il mistero del Dio vivente, come sono contenuti simbolicamente nei sacramenti.
Dall'altra parte dovrà offrire a Dio i desideri delle persone, i loro bisogni, i loro peccati, le loro gioie e sofferenze. Comprendiamo ciò che significa? Homo Dei, uomo di Dio: questo è il sacerdote. Collegare e mettere tutto in rapporto con il Dio vivente è proprio la sua grande missione, il suo grande compito di vita in ogni tempo, ma è anche un compito estremamente importante e difficile nel tempo attuale.

P. Wolf, Berufen - geweiht - gesandt, Ed. di Schönstatt, Vallendar-Schönstatt 2009, p. 39
Come il Padre…, vol. I, Uomini di Dio per il tempo d'oggi

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Memoria della nostra storia

Quel Dio, del quale il mondo odierno si interessa così disperatamente poco, mi ha chiamato. Forse vale la pena, in questo contesto, richiamare brevemente alla memoria la storia della nostra personale vocazione al sacerdozio.
Dio mi ha chiamato, Deo gratias! È questo che voglio ripetermi, quando la mia vocazione comporta difficoltà, quando di tanto in tanto gusterò e attraverserò forti delusioni.
Non sono stato io a chiamarmi, Dio mi ha chiamato! Non è stata una qualsiasi terza voce che mi ha chiamato, no, la mia chiamata proviene da Dio! Deo gratias! Allora sopravvengano pure dure sfide - Dio che mi ha chiamato, rimarrà sempre con me. Non ha forse il Redentore, all'apice della sua vita, pronunciato una simile parola: «Colui che mi ha mandato non mi lascia mai solo! Egli è con me, perché faccio sempre ciò che a lui è gradito» (Gv 8,29)?

P. Wolf, Berufen - geweiht - gesandt, Ed. di Schönstatt, Vallendar-Schönstatt 2009, pp. 30-31
Come il Padre…, vol. I, Amati e chiamati

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Nella corrente della missione

Vediamo se il versetto, che a suo tempo valeva per l'apostolo Paolo, ha validità anche a me: "Ed io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome" (At 9,16). Essere coinvolti nella corrente della missione significa senz'altro anche per noi essere coinvolti nella passione di Cristo.
Essere coinvolti nella corrente della missione significa anche essere coinvolti nell'ampia corrente di lavoro. Leggano nella Sacra Scrittura quanto questa missione sia stata impegnativa per gli apostoli. Non sono potuti restare con le mani in mano. Dovevano lavorare!
Già le diverse espressioni, le diverse formulazioni per il ministero apostolico e per quello missionario indicano vigorosamente questo: cavalieri di Cristo, soldati di Cristo (2Tm 2,3), lavoratori nella vigna del Signore (Mt 20,1-16), pescatori di uomini (Mt 4,19; Mc 1,17)... Se siamo inviati dobbiamo dunque compiere un serio lavoro, lavoro alle anime, anche se noi stessi dobbiamo lasciarci la pelle. Non è lecito cercare noi stessi.

P. Wolf, Berufen - geweiht - gesandt, Ed. di Schönstatt, Vallendar- Schönstatt 2009, pp. 33-34
Come il Padre…, vol. I, Donati a Dio, in ascolto di Lui

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Far casa agli altri

Una persona nobile, che ha trovato la sua dimora in Dio, deve diventare a sua volta dimora per moltissimi altri. Ci offriamo a vicenda una patria spirituale e questo è un vero compito. Far casa a qualcuno significa per me: essere disinteressato. Paolo parla del "costante afflusso di persone". Egli vorrebbe "farsi tutto a tutti".
Se riusciamo in questo modo a donarci disinteressatamente alle persone e offrire loro una patria spirituale, allora le conduciamo facilmente anche a trovare la loro patria in Dio. Se però manca qualcosa, allora vuol dire che un anello della catena non è al suo posto. Si tratta perciò di far sì che le persone si facciano casa a vicenda.

P. Wolf, Berufen - geweiht – gesandt, Ed. Schönstatt, Vallendar-Schönstatt 2009, p. 91
Come il Padre…, vol. II, Servi per amore

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Il ministero di Maria

All'interno dell'universale piano di salvezza la Madonna occupa il posto di portatrice ministeriale di Cristo. Dove appare Cristo, là Lei sarà presente in qualche forma. Dove appare Lei, là deve esserci assolutamente Cristo. Per via del suo ministero Maria ha il compito di portare Cristo e di donarlo al mondo.
I magi trovarono il Salvatore sulle ginocchia della Madre. Altrettanto i pastori. Questo non è un avvenimento qualsiasi, vuole essere un simbolo. Qui la Madonna sta davanti a noi: l'Ave nell'orecchio, il Magnificat sulle labbra, il Bambino in braccio, le sette spade nel cuore e sul capo le lingue di fuoco. È possibile dipingere la sua immagine in modo più perfetto?
Al posto di portatrice di Cristo possiamo anche descriverla come genitrice di Cristo. Lei ha il compito di generare Cristo là dove le si concede spazio.

P. Wolf, Berufen - geweiht – gesandt, Ed. Schönstatt, Vallendar-Schönstatt 2009, pp. 112-113
Come il Padre…, vol. IV, Per una nuova umanità


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