Card. Joseph Ratzinger

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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Card. Joseph Ratzinger


Nel campo gravitazionale di Gesù
Servizio, non potere
Cristo sul volto della Chiesa
La Chiesa è Donna
Lo Spirito chiede la parola


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Nel campo gravitazionale di Gesù

La sequela di Gesù Cristo significa che noi dobbiamo e possiamo intraprendere un cammino diretto contro la forza di gravità naturale, contro la forza di gravità dell'egoismo, della ricerca del materiale e del massimo appagamento del piacere, che viene confuso con la fortuna.
La sequela è un cammino attraverso le acque agitate e tempestose e noi lo possiamo percorrere solo se ci troviamo nel campo gravitazionale dell'amore di Gesù Cristo, con lo sguardo rivolto a lui e sorretti dalla nuova forza di gravità della grazia. Questa ci rende possibile il cammino verso la verità e verso Dio, che noi con le nostre forze non potremmo percorrere.

Servitori della vostra gioia, Ancora, Milano 2002, p. 81
Come il Padre…, vol. I, Donati a Dio, in ascolto di Lui

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Servizio, non potere

La categoria che corrisponde al sacerdozio non è affatto quella del potere. (... ) Si è completamente fuori strada se si intendono il sacerdozio, il ministero episcopale e quello del Papa essenzialmente come un potere.
Dai Vangeli sappiamo che tra gli apostoli ci fu una disputa su chi dovesse essere il primo, che la tentazione di trasformare la propria condizione di discepoli in posizione di potere c'era già allora, all'inizio, e continua a esserci.
Non si può negare che questa tentazione ci sia in ogni generazione, anche in quella attuale. Contemporaneamente, però, c'è il gesto del Signore che lava i piedi ai discepoli e li rende così capaci di sedere a tavola con Lui, con Dio stesso. Con questo gesto spiega cosa intende con il sacerdozio. Se non vi piace, allora non siete sacerdoti.

Il sale della terra, San Paolo, Cinisello Balsamo 1997, p. 218
Come il Padre…, vol. II, Servi per amore

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Cristo sul volto della Chiesa

Subito la prima frase della Costituzione sulla Chiesa chiarisce che il Concilio non considera la Chiesa come una realtà chiusa in se stessa, ma la vede a partire da Cristo: «Cristo è la luce delle genti, e questo sacro Concilio, adunato nello Spirito Santo, ardentemente desidera che la luce di Cristo, riflessa sul volto della Chiesa, illumini tutti gli uomini...».
Sullo sfondo riconosciamo l'immagine presente nella teologia dei Padri, che vede nella Chiesa la luna, la quale non ha da se stessa luce propria, ma rimanda la luce del sole Cristo. L'ecclesiologia si manifesta come dipendente dalla cristologia, ad essa legata. Poiché però nessuno può parlare correttamente di Cristo, del Figlio, senza allo stesso tempo parlare del Padre e poiché non si può parlare correttamente di Padre e Figlio senza mettersi in ascolto dello Spirito Santo, la visione cristologica della Chiesa si allarga necessariamente in una ecclesiologia trinitaria (LG 2-4). Il discorso sulla Chiesa è un discorso su Dio, e solo così è corretto.

L'ecclesiologia della Costituzione Lumen gentium, Nuova Umanità 22 (2000/3-4) p. 396
Come il Padre…, vol. III, Testimoni di Gesù vivo

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La Chiesa è Donna

La Chiesa non è un apparato; non è semplicemente un'istituzione... Essa è Donna. È madre. È vivente.
La comprensione mariana della Chiesa è il più forte e decisivo contrasto ad un concetto di Chiesa puramente organizzativo o burocratico. Noi non possiamo fare la Chiesa, noi dobbiamo essere Chiesa... È soltanto nell'essere mariani che diventiamo Chiesa.
Nelle origini, la Chiesa... nacque quando il "fiat" emerse nell'anima di Maria. Questo è il desiderio più profondo del Concilio: che la Chiesa si risvegli nelle nostre anime. Maria ci indica la via.

Die Ekklesiologie des Zweiten Vatikanums, IKZt 15 (1986) pp. 41-52
Come il Padre…, vol. IV, Per una nuova umanità

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Lo Spirito chiede la parola

Per me personalmente fu un evento meraviglioso la prima volta che venni più strettamente a contatto - agli inizi degli anni Settanta - con movimenti quali il Cammino Neocatecumenale, Comunione e Liberazione, il Movimento dei Focolari, sperimentando lo slancio e l'entusiasmo con cui essi vivevano la fede e dalla gioia di questa fede si sentivano necessitati a partecipare ad altri ciò che avevano ricevuto in dono.
A quei tempi (...) pareva che, dopo la grande fioritura del Concilio, fossero subentrati gelo in luogo di primavera, affaticamento in luogo di nuovo dinamismo. (...) Ma Dio dov'era? E la Chiesa, dopo tante discussioni e fatiche nella ricerca di nuove strutture, non era di fatto stremata e appiattita? (...)
Ma ecco, all'improvviso, qualcosa che nessuno aveva progettato. Ecco che lo Spirito Santo, per così dire, aveva chiesto di nuovo la parola. E in giovani uomini e in giovani donne risbocciava la fede, senza "se" né "ma", senza sotterfugi né scappatoie, vissuta nella sua integralità come dono, come un regalo prezioso che fa vivere.

I movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica in: I movimenti nella Chiesa, Città del Vaticano 1999, pp. 23-24
Come il Padre…, vol. IV, Missione senza confini


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