Sant'Agostino

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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Sant'Agostino


È Cristo che pasce
Perché raccontare la mia esperienza?
Condivisione tra fratelli


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È Cristo che pasce

I buoni pastori sono tutti nell'unità, sono una cosa sola. In essi che pascono, è Cristo che pasce. Gli amici dello sposo non fanno risuonare la loro voce, ma si rallegrano quando odono la voce dello sposo. Quando loro pascono è Cristo che pasce e per questo può dire: «lo pasco», in quanto in loro c'è la sua voce e la sua carità. Riandiamo a Pietro. Nell'atto di affidargli le proprie pecore, Cristo volle immedesimarlo con sé in modo che, consegnando a lui le pecore, il Signore restasse sempre il capo e Pietro rappresentasse il corpo, cioè la Chiesa, e tutti e due, come lo sposo e la sposa, fossero «due in una sola carne». A tal fine (...) cosa gli chiede prima di consegnargliele? «Pietro, mi ami tu?». E Pietro: «Sì, ti amo». E di nuovo: «Mi ami tu?». E Pietro: «Sì, ti amo». E per la terza volta: «Mi ami tu?». E Pietro: «Sì, ti amo». Gli conferma l'amore per rinsaldare l'unità.
In simili pastori è l'unico pastore che pasce, essendo tutti nell'unità.

Sul sacerdozio, Città Nuova, Roma 1993, pp. 161-162
Come il Padre…, vol. I, Uomini di Dio per il tempo d'oggi

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Perché raccontare la mia esperienza?

I buoni godono all'udire i mali passati di chi ormai se ne è liberato; godono non già per i mali, ma perché sono passati e non sono più. (...)
Ma quale frutto si ripromettono da questo desiderio [di conoscere la mia storia]? Aspirano a unirsi al mio ringraziamento, dopo aver udito quanto mi avvicina a Te il tuo dono, e a pregare per me, dopo aver udito quanto mi rallenti il mio peso? Se è così, a loro mi mostrerò.
Non è piccolo il frutto, Signore Dio mio, quando molti Ti ringraziano per noi, e molti Ti pregano per noi. Possa il loro animo fraterno amare in me ciò che Tu insegni ad amare, deplorare in me ciò che Tu insegni a deplorare. Il loro animo fraterno lo potrà fare; non così un animo estraneo, dei figli di un altro, la cui bocca ha detto vanità, la cui mano è mano iniqua.
Un animo fraterno, quando mi approva, gode per me; quando invece mi disapprova, si contrista per me, poiché, nell'approvazione come nella disapprovazione, sempre mi ama. Se è così, a loro mi mostrerò.

Le Confessioni, Libro X, 4.5
Come il Padre…, vol. I, Donati a Dio, in ascolto di Lui

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Condivisione tra fratelli

San Giovanni dice: «Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio?». Ecco dove comincia la carità. Se non sei ancora capace di morire per il tuo fratello, sii almeno capace di renderlo partecipe dei tuoi beni. La carità muova il tuo cuore e ti faccia agire non per ostentazione, ma per sovrabbondanza di misericordia venuta dal fondo di te stesso e ti renda attento alla miseria del tuo fratello! Se non puoi dare del superfluo al tuo fratello, come potrai dare la vita per lui?
Il denaro che porti con te può essere rubato dai ladri e, se non verranno i ladri, la morte ti separerà da esso, se non te ne separi da vivo. Che cosa devi fame? Il tuo fratello ha fame, è nel bisogno: forse attende ansiosamente, messo alle strette da un creditore. Non possiede nulla, tu invece possiedi; è tuo fratello, siete stati redenti insieme, entrambi al medesimo prezzo, entrambi salvati dal sangue di Cristo: abbi compassione di lui, tu che possiedi i beni di questo mondo.

Commento a 1Gv 5,12
Come il Padre…, vol. II, Servi per amore


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