Battesimo del Signore (B)

Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio"
Comunità di preti della diocesi di Modena-Nonantola
Vita Pastorale (n. 1/2018)



ANNO B – 7 gennaio 2018
Battesimo del Signore

Isaia 55,1.11
1 Giovanni 5,1-9
Marco 1,7-11
(Visualizza i brani delle Letture)

UN AMORE CHE NON VIENE PIÙ RITIRATO

Giovanni il Battista afferma senza ambiguità che lui lascia il posto a uno più grande di lui: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali». Giovanni sa di essere solo una voce che grida nel deserto. Lui ha svolto il suo servizio: ora deve farsi da parte per lasciare posto al Cristo veniente. Quindi, conclude la sua missione con questo annuncio: «Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Giovanni immergeva i peccatori penitenti nelle acque del Giordano. Gesù non ne avrebbe avuto bisogno, perché lui è senza peccato. Ma la sua logica di vita è l'amore, che è solidale e condivide tutto con i fratelli.

Col battesimo nel Giordano Gesù vuole manifestare che lui sta in mezzo ai peccatori, che viene per essere solidale in tutto con noi. Pur non avendo peccato, Gesù si "contamina" con noi peccatori, fino a essere condannato alla croce come peccatore. Gesù non si immagina un uomo che non esiste, ma ci vede nella nostra vita reale, fatta di luci e ombre, e ci ama così come siamo, facendosi prossimo a ciascuno di noi. Gesù si fa talmente vicino a noi, che ci immerge con lui nel suo battesimo.

E l'immersione nel Giordano è solo l'inizio! Il battesimo di Gesù è tutta la sua vita spesa nell'amore, fino all'estremo, fino alla morte in croce. È questo il battesimo per il quale dirà di essere angosciato finché non sia compiuto: donarsi fino a morire per amore. Nel battesimo Gesù ci unisce alla sua morte, per comunicarci il suo Spirito e farci rinascere come figli. Sentirci davvero amati per quello che siamo: questo significa essere "di Cristo".

Il cristiano è colui che non si sente più solo, in nessuna circostanza, neanche nelle avversità o nella persecuzione, nella malattia o nel peccato... Mai più solo! Lo Spirito, infatti, è quella voce interiore che consola, che conferma che siamo amati. Chi ode dentro di sé questa voce, la voce che ripete: «Tu sei figlio amato», vince tutte le voci di minaccia, di sfiducia, di vergogna, di paura, di sospetto... Queste sono le voci del divisore, il diavolo, e dell'avversario, satana. Da queste voci ci difende lo Spirito di Gesù, in cui Gesù ci ha battezzati.

Chiunque è battezzato nello Spirito di Gesù può attingere da questa sorgente e può sempre rinascere, anche quando è vecchio, come dice Gesù a Nicodemo. Il battesimo è dato una volta per sempre, perché l'amore di Dio è dato per sempre. Per questo nel Credo diciamo «professo un solo battesimo»: l'amore che Dio ha donato non può essere ritirato, la sorgente del battesimo non si prosciuga. Questa sorgente, in certi momenti o anche per periodi molto lunghi, può coprirsi, insabbiarsi, ma non può mai estinguersi, basta scavare di nuovo e l'acqua viva torna a zampillare. E chiunque può tornare a udire la voce interiore che dice: Tu sei amato.

Questo è lo scopo del nostro impegno pastorale: far riscoprire questa voce, che c'è già dentro ogni battezzato. Non stiamo giocando una partita a Risiko per arrivare a conquistare tutte le case della parrocchia. Non dobbiamo conquistare niente e nessuno. Il nostro compito è offrire al maggior numero di persone la possibilità di ricominciare, di riscoprire quella voce che parla già dentro di loro. Basta ascoltarla. È la voce dello Spirito in cui siamo stati immersi, cioè battezzati, una volta per tutte.


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