III Domenica di Pasqua (B)
Letture Patristiche

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Letture Patristiche della Domenica
Le letture patristiche sono tratte dal CD-Rom "La Bibbia e i Padri della Chiesa", Ed. Messaggero - Padova, distribuito da Unitelm, 1995.


ANNO B – III Domenica di Pasqua

DOMENICA «DELL'APPARIZIONE NEL CENACOLO»

Atti 3,13-15.17-19 • Salmo 4 • 1 Giovanni 2,1-5a • Luca 24, 35-48
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1. Sant'Agostino vescovo, Discorso 116 (Sulle parole dell'evangelo di lc 24, 36 47: "Gesù apparve in mezzo a loro e disse: La pace sia con voi" ecc. - PL 38, 657-661)



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1. Sant'Agostino vescovo, Discorso 116
Sulle parole dell'evangelo di lc 24, 36 47: "Gesù apparve in mezzo a loro e disse: La pace sia con voi" ecc. (PL 38, 657-661).

Cristo risorto apparve con il corpo
1. 1. Come avete sentito, il Signore dopo la sua risurrezione apparve ai suoi discepoli e li salutò dicendo: La pace sia con voi (Lc 24,36). Ecco, la pace è il saluto della salvezza, poiché lo stesso termine "salute" prende il nome dalla salvezza. Che c'è dunque di meglio del fatto che la stessa Salvezza saluti l'uomo? La nostra salvezza infatti è Cristo. Proprio lui è la nostra salvezza, lui che fu per noi coperto di ferite, inchiodato sul legno della croce e poi, deposto dal legno, fu posto nel sepolcro. Dal sepolcro però risorse con le ferite risanate, ma conservando le cicatrici. Giudicò infatti fosse utile per i suoi discepoli che fossero conservate le sue cicatrici, perché venissero guarite con esse le ferite del loro cuore. Quali ferite? Le ferite dell'incredulità. Poiché egli apparve ai loro occhi mostrando la sua carne reale, ma essi credettero di vedere uno spirito. Questa è una ferita non leggera del cuore, poiché coloro che conservarono questa ferita diedero origine a una eresia funesta. Non crederemo dunque che i discepoli furono feriti per il fatto che furono guariti presto? La Carità vostra rifletta: se i discepoli fossero rimasti con quella ferita, credendo che il corpo sepolto di Cristo non fosse risorto, ma che uno spirito avesse ingannato gli occhi umani prendendo l'apparenza di un corpo; se fossero rimasti con questa fede, o meglio in questo rifiuto della fede, si sarebbe dovuto piangere la loro morte spirituale e non le loro ferite.

Il dubbio dei discepoli
2. 2. Ma che cosa dice il Signore Gesù? Perché siete turbati e nel vostro cuore sorgono tali pensieri? (Lc 24,38). Se nel vostro cuore sorgono tali pensieri, essi provengono dalla terra. Ciò ch'è bene per l'uomo non è già che dei pensieri si elevino nel suo cuore, ma che il suo cuore ascenda in alto, dove l'Apostolo voleva mettere il cuore dei credenti, ai quali diceva: Se siete risorti con Cristo, pensate alle cose del cielo, dove Cristo è assiso alla destra di Dio; cercate le cose del cielo e non quelle della terra. Voi infatti siete già morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio; quando apparirà Cristo, ch'è la vostra vita, allora anche voi apparirete nella gloria insieme con lui (Col 3,1 ss). In quale gloria? In quella della risurrezione. In quale gloria? Ascolta l'Apostolo il quale, a proposito di questo corpo, afferma: È seminato nel disonore, ma risorgerà nella gloria (1Cor 15,43). Gli Apostoli non volevano attribuire questa gloria al loro Maestro, al loro Cristo, al loro Signore; non credevano che avesse potuto risuscitare il suo corpo dal sepolcro; lo credevano uno spirito, eppure vedevano il corpo ma non prestavano fede ai propri occhi. Noi invece crediamo alla loro parola senza che ci mostrino il Cristo risuscitato. Ecco, a Cristo in persona, che faceva vedere se stesso, non credevano. Ferita funesta! Si mostrino le medicine per le cicatrici. Perché siete turbati e pensieri [di dubbio] sorgono nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi (Lc 24,38-39), ove fui inchiodato. Toccatemi e guardate (Lc 24,39). Ma voi guardate senza guardare. Toccatemi e guardate. Che cosa? Che uno spirito non ha né ossa né carne, come vedete che ho io (Lc 24,39). E dicendo ciò (così è stato letto) mostrò loro le mani e i piedi (Lc 24,40).

Come gli Apostoli venivano convinti della risurrezione di Cristo
3. 3. Ma essi erano ancora esitanti a credere, stupefatti per la gioia (Lc 24, 41). C'era già la gioia, ma persisteva ancora l'esitazione a credere. S'era infatti avverato un fatto incredibile, ma tuttavia s'era avverato! È forse ora incredibile che il corpo del Signore è risorto dal sepolcro? Lo ha creduto tutto il mondo; chi però non ha creduto è rimasto immondo. Allora tuttavia era un fatto incredibile, e [da Cristo] veniva mostrato non solo agli occhi ma ancora alle mani, al fine di far entrare nel cuore la fede mediante i sensi del corpo e in tal modo potesse essere annunciato per tutto il mondo a coloro che non avrebbero visto o toccato e tuttavia avrebbero creduto senza aver dubbi. Avete qui - disse - qualcosa da mangiare? (Lc 24,41). Quante prove aggiunse per confermare la fede il buon Maestro della fede! Non aveva fame, eppure chiedeva da mangiare. Egli quindi mangiò perché ne aveva volontà, non perché ne avesse necessità. I discepoli dunque riconoscano la realtà del corpo, come lo riconobbe il mondo grazie alla loro predicazione.

Contro i manichei che negano la risurrezione di Cristo
4. 4. Se per caso ci sono degli eretici che ancora conservano nel cuore l'errata convinzione che Cristo si mostrò agli occhi dei discepoli, ma non era il vero corpo di Cristo, la depongano ormai e si lascino convincere dal Vangelo. Noi li biasimiamo di restare in tale errore: li condannerà lo stesso Cristo, se persisteranno ad avere una simile convinzione. Chi sei tu che non credi che il corpo deposto nel sepolcro abbia potuto risorgere? Sei forse manicheo, che non credi nemmeno che sia stato crocifisso, dal momento che non credi neppure alla sua nascita, affermi ch'egli ci mostrò ogni cosa falsa? Egli ha mostrato il falso, e tu dici la verità? Le tue affermazioni sarebbero vere, mentre il suo corpo sarebbe stato una falsa apparenza? Ecco, tu pensi ch'egli mostrò agli occhi dei discepoli ciò che non era; pensi che fosse uno spirito e non un corpo. Ma ascolta lui: egli ti vuol bene per non condannarti. Ascolta quello che dice lui; ecco, lo dice a te, infelice, parla a te: Perché sei turbato e dubbi sorgono nel tuo cuore? Osservate - dice - le mie mani e i miei piedi. Toccatemi e osservatemi: uno spirito non ha né ossa né carne, come invece vedete che ho io. Così affermava la Verità e ingannava? Era un corpo, era carne; si presentava agli occhi col corpo ch'era stato sepolto. Sparisca il dubbio, per far posto a un degno canto di lode.

Cristo mostrava in sé il capo ma prometteva il suo corpo, la Chiesa
4. 5. Mostrò dunque se stesso ai discepoli. Che vuol dire "se stesso"? Vuol dire: "Il capo della propria Chiesa". La Chiesa, destinata ad essere diffusa per tutto il mondo, da lui era preveduta, dai discepoli invece ancora non era veduta. Mostrava il capo, ma prometteva il corpo. Che cosa infatti soggiunse in seguito? Proprio questo vi dicevo quand'ero ancora con voi (Lc 24,44). Che vuol dire: quand'ero ancora con voi? Non era forse con essi, quando parlava con loro? Che vuol dire: quando ero ancora con voi? Vuol dire: "Con voi da mortale, come ora non sono più. Ero con voi quando dovevo morire". Che vuol dire: con voi? Come uno destinato a morire con voi che siete destinati a morire. Adesso non sono più con voi, poiché mai più per l'avvenire dovrò morire con quelli che sono destinati a morire. Ecco dunque che cosa vi dicevo. Che cosa?.

5. 5. Che si doveva compiere tutto ciò ch'era stato scritto di me nella Legge, nei Profeti e nei Salmi (Lc 24,44). Vi dicevo che doveva compiersi tutto. Allora aprì ad essi l'intelligenza (Lc 24, 45). Vieni dunque, Signore, fa' delle chiavi, apri [la nostra mente] per farci capire. Ecco, tu dici tutto, ma non sei creduto. Sei ritenuto un fantasma, vieni toccato, vieni urtato, e ancora sono esitanti nella fede quelli che ti toccano. Richiami alla loro mente le Scritture, ma essi non capiscono ancora. I cuori sono chiusi, ma tu apri ed entra. Fece così: A essi aprì allora l'intelligenza. Apri, Signore, e apri il cuore a chi dubita di Cristo. Apri l'intelligenza a chi crede che Cristo fosse un fantasma. Allora aprì la loro mente all'intelligenza delle Scritture (Lc 24,45).

Viene promessa la Chiesa destinata a diffondersi fra tutti i popoli
5. 6. Poi disse loro. Che cosa? Così doveva accadere. Così infatti sta scritto e così doveva accadere. Che cosa? Che Cristo patisse e risorgesse il terzo giorno (Lc 24,46). Videro ciò, videro Cristo patire, lo videro pendere sulla croce, lo videro presente e vivente dopo la risurrezione. E allora, che cosa non vedevano? Non vedevano il suo corpo, cioè la Chiesa. Vedevano lui ma non vedevano lei. Vedevano lo sposo, la sposa invece era ancora nascosta. Faccia la promessa relativa a essa. Così sta scritto e così era necessario che Cristo patisse ma risorgesse al terzo giorno dai morti. Ciò è detto dello sposo.

6. 6. Che cosa è detto della sposa? Nel suo nome vengano predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme (Lc 24,47). Ecco che cosa i discepoli non vedevano ancora; ancora non vedevano la Chiesa diffusa tra tutti i popoli a cominciare da Gerusalemme. Vedevano il capo e riguardo al suo corpo credevano al capo. Credevano a ciò che non vedevano in base a ciò che vedevano. Simili ad essi siamo anche noi: vediamo una realtà ch'essi non vedevano ma non vediamo quello che vedevano essi. Che cos'è ciò che vediamo noi e ch'essi invece non vedevano? La Chiesa diffusa tra tutti i popoli. Che cos'è ciò che noi non vediamo e ch'essi invece vedevano? Il Cristo vivente nel suo corpo. Allo stesso modo ch'essi vedevano lui e credevano al corpo, così noi vediamo il corpo e crediamo al capo. Ci aiutino a vicenda le realtà viste da noi e quelle viste da loro. Essi furono aiutati dal fatto d'aver visto Cristo risorto per credere alla futura diffusione della Chiesa; noi, dal fatto di vedere la Chiesa già diffusa, siamo aiutati a credere che Cristo è risorto. Si è avverato ciò ch'essi credevano; ugualmente si avvera anche ciò che noi crediamo; si è avverato ciò ch'essi credevano del capo; si avvera anche ciò che noi crediamo del corpo. Sia a essi che a noi è stato fatto conoscere il Cristo totale, ma né da essi né da noi è stato visto il Cristo totale. Essi videro il capo e credettero all'esistenza del corpo; noi invece abbiamo visto il corpo, e abbiamo creduto all'esistenza del capo. A nessuno tuttavia manca il Cristo; in tutti è completo, ma gli resta ancora di completare il suo corpo. Credettero essi, per mezzo di essi credettero molti abitanti di Gerusalemme: credette la Giudea, credette la Samaria. Vengano a unirsi al corpo le altre membra, si unisca l'edificio al fondamento. Nessuno infatti, dice l'Apostolo, può porre il fondamento, se non quello già posto, ch'è il Cristo Gesù (1Cor 3,11). Infurino pure i giudei, sfoghino pure la loro gelosia; venga lapidato Stefano, conservi gli abiti di coloro che gli scagliavano le pietre Saulo, che diventerà poi l'apostolo Paolo. Venga pure ucciso Stefano, venga turbata la Chiesa di Gerusalemme (Cf. At 7,57 ss); si allontani di lì la legna accesa, vadano nel mondo per incendiarlo tutto. I discepoli nella Chiesa di Gerusalemme erano infatti, per così dire, legna infiammata dallo Spirito Santo, dal momento che avevano un'anima sola e un cuore solo protesi verso Dio (At 4,32). Dopo la lapidazione di Stefano quella Chiesa patì la persecuzione: la legna fu dispersa e il mondo fu incendiato.

Saulo cambiato in predicatore del Vangelo
7. 7. E così dunque, seguendo gl'impulsi del suo furore Saulo ricevette lettere di presentazione dai capi dei sacerdoti e si avviò freneticamente smanioso di stragi, assetato di sangue, per trascinare incatenati tutti quelli che potesse, da qualunque luogo potesse, per condurli all'estremo supplizio, e così saziarsi del sangue versato (Cf. At 9,1-2). Dov'è dunque Dio, dov'è Cristo, dov'è il premiatore di Stefano? Dov'è, se non in cielo? Rivolga allora il suo sguardo su Saulo, si faccia beffe di lui che infierisce, gridi dal cielo: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9,4). Io sono in cielo, tu sulla terra, eppure tu mi perseguiti. Tu non tocchi il capo, ma calpesti le mie membra. Ma che cosa fai, che cosa ottieni? È duro per te recalcitrare contro il pungolo (At 26,14; 9,5). Quali che siano i tuoi sforzi per tirar calci, tu fai del male solo a te stesso. Abbandona dunque il furore; ricevi la guarigione. Rinuncia al cattivo proposito, desidera l'aiuto salutare". Da quella parola Saulo fu gettato a terra. Chi era colui che fu gettato a terra? Il persecutore. Ecco, egli fu vinto da una sola parola. Perché stavi in cammino? Perché volevi mettere in atto la tua crudeltà? Adesso seguirai coloro che cercavi d'avere nelle tue mani; adesso soffrirai la persecuzione per coloro che tu perseguitavi. Si rialza come predicatore colui ch'è stato gettato a terra come persecutore. Ha udito la voce del Signore. Egli è stato accecato, ma nel corpo, per essere illuminato nello spirito. Condotto in casa di Anania, dopo essere stato istruito sulla maggior parte delle verità cristiane, fu battezzato; ne uscì come apostolo (Cf. At 9,10-18). Parla, predica, annuncia il Cristo, semina dappertutto, o valoroso capo del gregge, tu che poco fa eri ancora un lupo. Guardate ora, osservate colui che perseguitava la Chiesa con tanto furore. Quanto a me, non sia mai ch'io mi vanti d'altro all'infuori della croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso come io per il mondo (Gal 6,14). Spandi il Vangelo, con la predicazione spargi dappertutto ciò che hai concepito nel tuo cuore. I popoli ascoltino, abbraccino la fede; si moltiplichino i fedeli, dal sangue dei martiri nasca la sposa del Signore imporporata del loro sangue (Cf. TERTULL., Apolog. 50,13). Per opera di essa inoltre quanti altri fedeli si sono aggiunti, quante altre membra si sono unite al capo e ancora adesso sono unite e credono! Anch'essi hanno ricevuto il battesimo come lo riceveranno altri, e altri ancora verranno dopo di noi. Allora - ripeto - alla fine del mondo si riuniranno al fondamento le pietre, le pietre viventi, le pietre sante, affinché alla fine sia portato a termine l'intero edificio della Chiesa primitiva o meglio della stessa Chiesa attuale, che adesso canta il cantico nuovo, mentre viene edificata la casa di Dio. Infatti un salmo ha proprio questo titolo: Quando veniva edificata la casa dopo la prigionia. E che cosa inoltre? Cantate al Signore un cantico nuovo; cantate al Signore, voi, terra intiera! (Sal 95,1). Quant'è grande questa casa! Ma quando canta essa un cantico nuovo? Mentre viene edificata. Quando viene consacrata? Alla fine del mondo. Il suo fondamento è stato già consacrato, perché è asceso al cielo e non muore più. Quando anche noi risorgeremo per non mai più morire, allora saremo consacrati a nostra volta.



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